Stemma ufficiale

“Partito d’azzurro e di rosso, alla torre d’oro attraversante la partizione, terrazzata di verde e fiancheggiata da due leoni affrontati, il primo d’oro ed il secondo di argento; con il capo dell’impero”.
L’arme in esame è di composizione relativamente recente, e questo a dispetto di quanti vogliono gli scudi concessi nell’ultimo secolo meri agglomerati di pezze senza alcuna attinenza araldica. A ben vedere, infatti, la disposizione delle figure si presenta ottimamente bilanciata, e l’unico biasimo che si potrebbe avanzare a riguardo è la pesantezza degli smalti, tutti presenti eccetto la porpora. La concessione dello stemma, recente come si diceva, risale appunto al ventennio; il comune conserva ancora l’originale del documento suggellato da Mussolini.
Una prima incoerenza può rintracciarsi nel capo dell’impero che cima lo scudo; Rivolta d’Adda è sempre stato di fazione guelfa, ed anzi un famoso Vescovo di Lodi – Sant’Alberto Quadrelli, nativo del paese – si dice avesse fermato il Barbarossa in una delle sue tante discese, implorandolo di risparmiare la comunità dei rivoltani; questo dovrebbe farci supporre che Rivolta gravasse in tutt’altra sfera che quella imperiale, e che mai avrebbe dunque accettato di abbassare l’arme sotto il capo tedesco. In ogni modo, probabilmente, il capo è di derivazione assolutamente diversa. A mio parere lo stemma del Comune è una felice ripresa dell’arme degli Stampa: padroni di molte campagne del cremasco, essi inquartavano l’aquila imperiale ad un partito di nero e d’argento, alla torre dell’uno nell’altro. Al momento di adottare un’arme, è probabile che il Comune abbia mantenuto l’aquila nel capo, ed abbia poi mutato gli smallti ed aggiunto due leoni come brisura, ottenendo lo scudo di cui ancor oggi si fregia.

Fabio Ceresa

(tratto da http://www.araldicacivica.it)

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Stemma ufficiale in formato digitale

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Stemma ufficiale in bianco e nero (53Kb, TIF):