Municipio

Sede principale del comune.
Indirizzo Piazza Vittorio Emanuele II, 1, 26027 Rivolta d'Adda CR, Italia
Cap 26027
Modalità di accesso

Assenza di barriere architettoniche.

Ulteriori Informazioni
C.F. /P. IVA Comune di Rivolta d’Adda 00125130195
BANCA Banca Popolare di Sondrio
Cod. IBAN IT82K0569657080000016400X50
Cod. Paese IT
Cod. UE 82
Cod. CIN IT K
Cod. ABI 05696
Cod. CAB 57080
C/C 000016400X50


Numero contabilità speciale di Tesoreria Unica : 0180291

Codici per la fatturazione elettronica:
Denominazione Ente: Comune di Rivolta d’Adda
Codice Univoco Ufficio: UFD49P
Nome Ufficio: Uff_eFatturaPA
Codice IPA: c_h357

Numero conto dedicato per il CUP canone unico patrimoniale.

Iban: IT 61 U 05696 57080 000017410X90

INTESTAZIONE: C790LB2020 COMUNE DI RIVOLTA D’ADDA- SAN MARCO SPA

Stemma Ufficiale

“Partito d’azzurro e di rosso, alla torre d’oro attraversante la partizione, terrazzata di verde e fiancheggiata da due leoni affrontati, il primo d’oro ed il secondo di argento; con il capo dell’impero”.
L’arme in esame è di composizione relativamente recente, e questo a dispetto di quanti vogliono gli scudi concessi nell’ultimo secolo meri agglomerati di pezze senza alcuna attinenza araldica. A ben vedere, infatti, la disposizione delle figure si presenta ottimamente bilanciata, e l’unico biasimo che si potrebbe avanzare a riguardo è la pesantezza degli smalti, tutti presenti eccetto la porpora. La concessione dello stemma, recente come si diceva, risale appunto al ventennio; il comune conserva ancora l’originale del documento suggellato da Mussolini.
Una prima incoerenza può rintracciarsi nel capo dell’impero che cima lo scudo; Rivolta d’Adda è sempre stato di fazione guelfa, ed anzi un famoso Vescovo di Lodi – Sant’Alberto Quadrelli, nativo del paese – si dice avesse fermato il Barbarossa in una delle sue tante discese, implorandolo di risparmiare la comunità dei rivoltani; questo dovrebbe farci supporre che Rivolta gravasse in tutt’altra sfera che quella imperiale, e che mai avrebbe dunque accettato di abbassare l’arme sotto il capo tedesco. In ogni modo, probabilmente, il capo è di derivazione assolutamente diversa. A mio parere lo stemma del Comune è una felice ripresa dell’arme degli Stampa: padroni di molte campagne del cremasco, essi inquartavano l’aquila imperiale ad un partito di nero e d’argento, alla torre dell’uno nell’altro. Al momento di adottare un’arme, è probabile che il Comune abbia mantenuto l’aquila nel capo, ed abbia poi mutato gli smallti ed aggiunto due leoni come brisura, ottenendo lo scudo di cui ancor oggi si fregia.

Fabio Ceresa

(tratto da http://www.araldicacivica.it)

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